Quattro a zero: Prandelli da cacciare, di Niccolò Morro.

Nella prima partita con la Spagna un’Italia timorosa stava sulle sue, molto chiusa al centro, e soprattutto correva il doppio degli spagnoli, per supplire al minor controllo di palla. Dopo la vittoria con la Germania, in una partita che non a caso aveva avuto lo stesso andamento iniziale con l’Italia molto coperta in difesa, in questa partita Prandelli ha creduto di poter imitare gli avversari. Forse i nostri si sono montati la testa, sta di fatto che sono stati gli spagnoli a correre il doppio di noi, a chiudere in tre su Pirlo e in due su ogni altro. Anche Balotelli aveva quattro controllori, non perché lo temessero, ma perché comunque era solo con tutta la difesa avversaria. Grazie alla presunzione dei tedeschi, abbiamo creduto che i due gol fossero invenzioni personali invece che buchi della difesa tedesca. I buchi questa volta erano nella nostra, acciaccata, sgonfia e non protetta. Inoltre imbottita di invalidi: De Rossi, Cassano, Chiellini, Thiago Motta, e gli altri comunque mai capaci di smarcarsi, fermi come paracarri. Dopo il primo gol hanno smesso di correre anche gli spagnoli: non ne valeva la pena. Si sono limitati a fare scientificamente fallo ogni volta che gli italiani si avvicinavano alla loro metà campo. Quando hanno messo poi una punta hanno fatto facilmente il terzo e il quarto gol. Ripeto ciò che avevo scritto con l’Inghilterra: squadra mediocre, tattica disastrosa, perché presuntuosa. Prandelli da cacciare.

P.S. Avevo scritto anche che con la Germania avremmo potuto prenderne quattro. Abbiamo solo rimandato di una partita.

 

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