Consumismo, pubblicità, ideologia

Consumismo e ideologiaLeonardo Terzo, Consumismo e ideologia, 2015

Il consumismo può essere considerato l’ideologia dominante nella contemporaneità. Esso consiste nel fare del tipo e della quantità di consumi a cui si accede il senso e il valore della propria vita. Ciò ha una dimensione economica, che dipende dallo sviluppo dei sistemi di produzione, in cui, con la seconda rivoluzione industriale, si instaura una cosiddetta “economia dell’offerta”. Cioè la capacità di produzione di beni supera costantemente le necessità dei consumi della popolazione dell’epoca, che perciò vanno promossi e incrementati tramite la pubblicità. Leggi tutto “Consumismo, pubblicità, ideologia”

Gli usi della letteratura

gat e volLeonardo Terzo, Cat and Fox, 2006

Che fare della Letteratura?

La svalutazione degli studi letterari e umanistici in genere è un fenomeno che viene osservato con sempre maggiore preoccupazione dagli addetti ai lavori, i quali si interrogano sulle cause di questa deriva sociale e culturale. In America, nella cerchia degli specialisti da molto tempo si colpevolizza la tendenza decostruzionista della critica letteraria accademica. In particolare, ciò che nella teoria della critica si ritiene ora superato sono alcuni aspetti di un atteggiamento prevalente nell’ultimo quarto del secolo precedente, che comprende: la ricerca e l’imputazione dell’ideologia sempre celata nei testi; e perciò la critica esercitata come lettura “sintomale” che vede le opere come qualcosa da scrutinare oltre le apparenze per cogliere i sintomi del “non detto”; il tutto nel quadro di un’ermeneutica del sospetto che nega la collaborazione fruitiva del lettore-critico con l’autore, e tratta quest’ultimo da utile ingenuo. Altri luoghi comuni collaterali sono poi il soggetto decentrato, la costruzione sociale della realtà, la defamiliarizzazione. Leggi tutto “Gli usi della letteratura”

Daily Aesthetics, 14. 12. 2015

Zoran Music, Cavallini.

6. Auschwitz e i cavallini di Music

La morale dell’arte è nella formalizzazione adeguata ai contenuti. Non consiste nel sostenere un’etica già esistente, ma nell’adeguare la funzionalità propria della poesia alla ricerca dello specifico. Per rimanere ad Auschwitz, l’etica dell’arte di Music è documentare la verità dei cadaveri, ma è la stessa di quando dipinge i cavallini delle sue colline. Leggi tutto “Daily Aesthetics, 14. 12. 2015”

Daily Aesthetics, 13. 12. 2015

IMG_2511uyLeonardo Terzo, Il demone di Porta Genova, 2015

5. L’etica dell’estetica

Dire l’indicibile, se lo si ritiene compito e dovere dell’estetica, assume una denotazione e costituzione etica. Ora, da un lato tutti i comportamenti umani hanno sempre anche una dimensione etica, poiché anche il comportamento più irrilevante, o semplicemente ludico, deve rimanere entro confini che non lo tramutino in un danno alla comunità umana, e ora anche al mondo animale e all’ambiente. In questo caso però si ritiene che il contributo che l’arte produce e apporta al mondo debba di necessità svolgere un compito che avanzi in una determinata direzione. Leggi tutto “Daily Aesthetics, 13. 12. 2015”

Daily Aesthetics, 12. 12. 2015

piccole streghe Leonardo Terzo, L’indicibile, 2004

3. Dire l’indicibile.

Dire l’indicibile, rappresentare l’irrapresentabile, sarebbero i compiti che l’arte si proporrebbe nella fase di passaggio dal modernismo alla contemporaneità, probabilmente sotto l’influenza del post-strutturalismo e del decostruzionismo.

Dal punto di vista logico, dire l’indicibile, preso alla lettera, non significa nulla: è una dichiarazione contraddittoria senza senso.

Tuttavia, applicato all’estetica, vorrebbe essere l’auspicio che, in qualche modo per ora imprevedibile, in un tempo a venire, si potranno enunciare dei significati che ora non siamo in grado di capire e proferire. Leggi tutto “Daily Aesthetics, 12. 12. 2015”

Daily Aesthetics, 11 dicembre 2015

nousnesommespaslesderniersZoran Music, Non siamo gli ultimi.

 

  1. Arte e genocidi, informazione e piacere

Partendo da Adorno e dalla sua dichiarazione che scrivere una poesia, cioè produrre arte, dopo Auschwitz, è un atto di barbarie, possiamo dire che pretendere, come Adorno, di dare senso universale ad una angoscia (delirio?) contingente è tipico dei filosofi o in genere di coloro che hanno introiettato una superbia egoica irrefrenabile. Essa di solito si manifesta elevando a senso o legge universale il caso specifico che l’individuo sta vivendo (confusamente?) in quel momento. Leggi tutto “Daily Aesthetics, 11 dicembre 2015”

Fotografia e verità

JLeonardo Terzo, Selfportrait, Bacon’s Way, 2015

La fotografia e il cinema, all’inizio della loro invenzione e diffusione, sono stati accolti come mezzi innovativi per osservare e conoscere la realtà. In una seconda fase sono stati invece considerati insufficienti come documentazione e poi addirittura comunicatori del non vero, sia in quanto rappresentazione da un determinato punto di vista e non realtà oggettiva, sia in quanto invenzioni immaginarie. Queste sono opinioni sbagliate. Leggi tutto “Fotografia e verità”