L’Italia ai campionati europei di calcio, di Niccolò Morro

L’Italia ha pareggiato con la Spagna Campione d’Europa e Campione del Mondo in carica. Di ciò si può dire sia bene, come stanno facendo quasi tutti, sia male, come sarebbe forse più realistico.

Io non stimo la Spagna nonostante le vittorie, perché credo che sprechi l’enorme perizia tecnica dei suoi giocatori con una tattica pretenziosa e poco efficace. In sostanza vogliono arrivare in porta con la palla invece di tirare. E ciò facilita le difese avversarie. L’Italia infatti apparentemente poteva subire tre o quattro gol, ma il fatto che la Spagna non li abbia segnati, più che testimoniare dell’impegno e della bravura della nostra difesa, che pure è da elogiare, è l’effetto dell’intestardirsi spagnolo in un fraseggio strettissimo, che complica invece di favorire la via al gol.

Questa Italia è squadra mediocre dal punto di vista tecnico, ma qualsiasi Italia, nel suo DNA, è tatticamente superiore a chiunque, e quindi in grado di battere chiunque persino con un selezionatore che non è un genio come Prandelli. Che infatti ha fatto quasi le scelte peggiori, soprattutto in attacco. Comunque anche l’Italia avrebbe potuto segnare altri tre o quattro gol: un secondo con Di Natale, con Motta e poi con Marchisio, e ovviamente con Mario Balotelli.

In passato avevo scritto che, di Balotelli, Gianni Brera avrebbe detto che “va operato al cervello”. Per dire che ha grandi qualità tecniche nel trattamento della palla, ma, quanto a gioco di squadra, non sa cosa sia. Infatti è stato passivo per tutta la partita, poi si è conquistato da solo la palla del gol impossibile da sbagliare, ma ha trovato il modo di sbagliarlo per qualche ragione misteriosa, certamente connessa al fatto che deve fare tutto da solo, nel bene (quasi mai) o nel male (quasi sempre).

Troverà il coraggio Prandelli di lasciare fuori Balotelli e Cassano? Chi avrebbe mai detto che sarei stato costretto a sperare in Borini!

 

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