Sociologia dell’arte. 1 La dimensione sociale di ogni comunicazione

Carnival 1 GLondon, Notting Hill Carnival

Nella ricerca della dimensione sociale di ogni produzione artistica emerge il fatto che ogni prodotto umano è caratterizzato da un legame con le condizioni sociali in cui è stato prodotto, e come tale veicola un significato sociologico all’atto della sua ricezione, anche se non ha quella intenzionalità significativa peculiare dell’opera d’arte.

Quindi alla ricezione tutto è un messaggio, cioè contiene dei tratti che significano il contesto della sua produzione, se vogliamo recepirlo come tale.

C’è però una differenza tra ciò che è stato concepito e veicolato come messaggio, artistico o no, e gli oggetti etnografici che hanno altre peculiarità e intenzionalità.

Un martello ha un suo scopo come utensile; viene prodotto per inchiodare, ma la sua realtà materiale e formale, se interpretata come un messaggio, ci dice molte cose per esempio sul modello di sviluppo tecnico e industriale della società in cui è stato fatto.

Il punto di contatto tra questi due modi di essere, opera d’arte e utensile, è un’oggettività percepibile correttamente secondo le modalità di esistenza intenzionali dei due oggetti, ma anche in altri modi, attribuendo arbitrariamente altri tipi di intenzioni, per esempio quella comunicativa come messaggio al martello, oppure come indizio di sviluppo tecnologico del periodo in cui certi materiali sono serviti a Leonardo per dipingere L’ultima cena.

Questo permette al ready-made di fondare il suo significato artistico su uno spostamento di intenzionalità da utensile a messaggio estetico. Ma dal punto di vista della ricezione dell’opera d’arte, il significato sociologico deve o non deve essere considerato proprio e appartenente all’intenzionalità originaria e costitutiva dell’oggetto-messaggio?

L’ultima cena come messaggio artistico contiene dei significati sociali propriamente reperibili all’interno della figurazione del suo contenuto rappresentativo in tutte le sue componenti e sfumature allegoriche e semantiche, che dunque sono da considerare intenzionali in modo proprio, mentre la chimica del materiale usato nell’affresco non è direttamente significativo dal punto di vista estetico.

La conclusione sarebbe che l’estetica ha un significato sociologico proprio, mentre ci sono significati sociologici inerenti l’oggetto estetico che estetici non sono, e sono recepibili per una conoscenza non estetica, ma per esempio tecnica e industriale.

Ci sono però arti e situazioni in cui i due tipi di significato sociale non sono separabili: per esempio in architettura, e quindi in genere nelle arti applicate, perché l’applicazione è un fine, e quindi un significato, non specificatamente artistico, ma esterno all’arte in quanto applicativo. Per esempio sia in architettura che nei videogiochi dove lo sviluppo tecnologico è una precondizione dell’applicazione che lo utilizza.

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