Come è umano lei! Stupidità e arte.

5maggio1

Hic Sunt Group, Piazza XXIV Maggio, Milano, 2008

Dal punto di vista antropologico l’arte incorpora in oggetti materiali i valori di una comunità per poterli contemplare come cose concrete nella loro formalità sensibile. Il problema che si pone è che forse prima che valori, cioè a prescindere da una successiva valorizzazione, le caratteristiche umane che vengono incorporate in opere d’arte sono appunto solo dei caratteri, degli aspetti, dei modi di essere e di vivere. Leggi tutto “Come è umano lei! Stupidità e arte.”

Tecnica e libertà: 24 paragrafi neoilluministi

  Hic Sunt Group, Tecnica e libertà, 2013

1. Per criticare ciò che, in modo totalizzante, viene indicato come “età della tecnica”, a partire probabilmente da Heidegger, si fantastica di un presunto “uomo pre-tecnologico”, che avrebbe agito in un orizzonte di senso, con idee e sentimenti propri, che ora invece non avrebbe più. L’età della tecnica sarebbe una situazione assolutamente nuova, in cui l’umanità sta facendo l’esperienza del suo “oltrepassamento”, per il fatto che abita in un mondo tecnicamente organizzato in ogni sua parte. In tale mondo la tecnica determinerebbe ogni scopo, idea, azione e passione, persino i sogni e i desideri, sottraendoli alla libertà. Leggi tutto “Tecnica e libertà: 24 paragrafi neoilluministi”

Che cos’è “Il fluttuare del significante”

 

mi-vpv 0,87

Che cos’è “Il fluttuare del significante”, di Leonardo Terzo

Se capisco bene, il cosiddetto “fluttuare del significante”, scoperto o inventato dal pensiero decostruzionista, significa questo: nel momento della produzione linguistica, l’energia che, proveniente dal corpo, pone capo alle categorie semantiche espresse dalle parole e dalle parole nel discorso (e quindi organizza il codice linguistico che implica la pertinentizzazione del mondo fenomenico), non viene del tutto risolta, e quindi consumata, nella significazione prodotta. Ne resterebbe perciò un sovrappiù che non trova subito un impiego, e quindi “fluttua” ovvero vaga senza trovare, o senza trovare immediatamente, un fenomeno dell’esperienza a cui associarsi e da significare. Leggi tutto “Che cos’è “Il fluttuare del significante””

Cadaveri e cavoli.

Weston fogliaEdward Weston, Foglia di cavolo, 1931

Nel capitolo, intitolato “Vangeli fotografici”, Sontag affronta il problema di come i fotografi hanno cercato di interpretare e giustificare le loro scelte di poetica, nell’ambito del loro contesto sociale e storico, e in relazione agli orientamenti critici e alle idee estetiche del loro momento. Leggi tutto “Cadaveri e cavoli.”

Fascistoide

Hic Sunt Group. Fascistoide, 2008

Sentii pronunciare, forse per la prima volta, la parola “fascistoide” nientemeno che da Carlo Bo. Non che fossimo amici, e nemmeno conoscenti. Lavoravamo solo nella stessa università, lui come Presidente del Consiglio d’Amministrazione, io come semplice professore a contratto, e mi capitò di sentirgli pronunciare questa frase: “…è un fascistoide!”, mentre nelle vicinanze commentava informalmente, con altre persone più importanti di me, una famosa discesa in campo. Devo dire che allora non detti importanza alla cosa. Ora invece quella che scambiai per una curiosa definizione appare un’illuminante preveggenza.

Ma soprattutto l’uso del termine illustra, con una certa precisione, una prospettiva potenziale: il fascistoide è uno che vorrebbe comportarsi da fascista, tenta continuamente di farlo, è la sua aspirazione finale, ma ancora non vi è riuscito, non ancora, o non del tutto per lo meno, perché non glielo permettono.

Né io credo che vi riuscirà alla fine. Infatti la possibilità di realizzare in forme istituzionali la sua mentalità autoritaria dipende almeno da due cose. La prima è che gli italiani glielo lascino fare, e qui, fatte le dovute eccezioni, sarei un po’ scettico sulla capacità di resistenza tanto dei suoi complici attuali quanto dei suoi deboli oppositori. Ciò che mi fa invece sperare è che “siamo in Europa”, e mai limitazione della sovranità nazionale è apparsa più propizia alla democrazia.
Leonardo Terzo

Geeks loved it for its class-leading processor , brilliant display and rugged trackingapps.org/ industrial design

Tanz, il film di Wim Wenders su Pina Bausch, e la deriva dell’arte contemporanea.

Pina Bausch in Café Muller.

Ho visto il film di Wim Wenders su Pina Bausch, e lo consiglio a due categorie di persone: agli amanti della danza, naturalmente, e a chi vuole capire l’arte contemporanea. Non sono un esperto di danza in particolare, ma appartengo certamente alla seconda categoria. Leggi tutto “Tanz, il film di Wim Wenders su Pina Bausch, e la deriva dell’arte contemporanea.”

Dal picaresco a Ombre Rosse: mobilità geografica e sociale.

Hic Sunt Group, Voyage autour de ma chambre, 2009

Il romanzo picaresco è l’abbassamento sociale e morale della quest (ricerca) del romance cavalleresco (pronuncia: romèns; significa: romanzo fantastico). In luogo del cavaliere errante abbiamo un altro tipo di sradicato dalla società: non più il cadetto senza feudo che cerca di conquistarne uno con le sue imprese, sublimate come ricerca del Graal, ma (a parte qualche nobile decaduto come Capitan Fracassa di Gautier) è di solito l’ex servo della gleba liberato dalla servitù feudale o fuggito, che gira il mondo per sopravvivere. Leggi tutto “Dal picaresco a Ombre Rosse: mobilità geografica e sociale.”

E se nelle mie lezioni facessi due interruzioni per inserire degli spot pubblicitari?

Hic Sunt Group, The Books and I, 2010

E se nelle mie lezioni facessi due interruzioni per inserire degli spot pubblicitari?

Naturalmente non lo farò. Anzi forse ho fatto male a menzionare questa evenienza, perché nel clima attuale qualcuno potrebbe rubare l’idea e applicarla. Ma è appunto delle tendenze a privatizzare e mercificare i compiti e i fini relativi alla formazione delle nuove generazioni che si tratta. Leggi tutto “E se nelle mie lezioni facessi due interruzioni per inserire degli spot pubblicitari?”

Lo spirito del nostro tempo: pornografia ed episteme.

 

Leonardo Terzo, La viaggiatrice incantata, 2010

La pornografia è quell’arte applicata in cui si può cogliere in maniera più evidente l’episteme della contemporaneità, postmoderna o meno che si voglia denominare. Episteme significa ciò che sovradetermina i limiti, perché significa “stare” (dalla radice indoeuropea “stha”) “sopra” (dal greco “epi”). Usiamo ora questo termine nel senso in cui lo usa Michel Foucault. Per Michel Foucault episteme significa una serie di norme e postulati che formano “uno stadio generale della ragione, una certa struttura di pensiero, a cui non possono sfuggire gli uomini di una data epoca… In pratica per episteme s’intende l’insieme delle relazioni che possono unire in una data epoca le pratiche discorsive” (L’archeologia del sapere, Milano, Rizzoli, p.217) Leggi tutto “Lo spirito del nostro tempo: pornografia ed episteme.”

Letterina della Seconda Persona della Trinità per Natale

Leonardo Terzo, Sinai, 1969.
(Acquarello su carta da una fotografia di Cartier-Bresson).

Come tutti gli anni dal 2008, a Natale mi faccio tramite della Letterina della Seconda Persona della Trinità agli esseri umani.

Cari esseri umani
che vi dite cristiani
perché vi affidate al messaggio
morale
che duemila e oltre anni fa
la mia nascita ha significato. Leggi tutto “Letterina della Seconda Persona della Trinità per Natale”

Una poesia di Tomaso Kemeny

Ecco una poesia di Tomaso Kemeny che ieri sera ha presentato il suo ultimo libro: Poemetto gastronomico e altri nutrimenti, Jaka Book, 2012, a Milano alla Casa della Poesia. La poesia è dedicata alla figlia Alessandra. E ricordo di aver incontrato Tomaso Kemeny all’Università di Milano, proprio il giorno in cui è nata sua figlia, che ora è mamma anche lei.
L.T. Leggi tutto “Una poesia di Tomaso Kemeny”

Sull’ontologia della finzione.

Leonardo Terzo, Le porte ci guardano, 2009

Il rapporto della letteratura col mondo (le parole e le cose) si può far rientrare in una sperimentazione delle capacità di pertinentizzazione che il linguaggio opera semioticamente su di esso. Ovviamente ciò avviene in primo luogo usando il linguaggio referenziale della scienza e della filosofia (Che diavolo è il DNA? E perché ce l’ha me?), ma anche attraverso una sperimentazione propriamente semiotica, mettendo in primo piano la retoricità della funzione estetica. Leggi tutto “Sull’ontologia della finzione.”

Le tre funzioni dell’arte nella storia: celebrativa, innovativa, teoretica, di Leonardo Terzo

L’arte ha svolto finora nella storia tre funzioni: celebrativa, innovativa, teoretica.

La prima è stata la funzione rituale e celebrativa, e consisteva nel rappresentare, in modi e in forme che suscitavano l’ammirazione e il consenso, i contenuti relativi ai valori della comunità. Questi contenuti sono stati progressivamente: mitologici, religiosi, neoplatonici, sono stati personaggi ed eventi storici, ritratti borghesi, paesaggi, scene di vita domestica o lavorativa. Leggi tutto “Le tre funzioni dell’arte nella storia: celebrativa, innovativa, teoretica, di Leonardo Terzo”